MONIA 2.0

Adesso Overlook è perfetto, le pareti riempite dei volti ingombrati di nero che emrgono flashati dal nero, i cassettoni arricchiti dai piccoli quadretti di altre teste di uomini e donne, straziati da uma messa in scena che per la sua ripetitività fa sorridere più che inorridire.
Una mostra quella di Monia "Reznor" nel Circolo ARCI "Overlook" (Via Dei Marruccini, 51 Pescara) che pare disegnatagli addosso per il rosso dominante dell'ambiente e le luci discrete.
I grandi formati, appena illuminati, pur visibilissimi incombono muti ed urlanti, piacere o violenza, sesso o stupore.
Nulla è concesso al dileggio, impossibile fare allusioni quando il soggetto è palese, quando dalla finzione del set fotopornografico nasce l'arte del circoscrivere, reiterare e straniare. L'occhio ormai aduso a qualsivoglia perversione mediatica ritrova con l'aiuto dell'artista, il senso negato di un sesso prostrato, l'identità schiacciata da impietosi primissimi piani, il senso di nausea dato dalla saturazione di volgarità gratuite diffuse come se piovesse e sparse ad insozzare Amore. Ma l'Amore, si sa, non esiste.

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