Come la febbre
senza calore
dentro si muore
gira la testa
senza l'ebbrezza
solo tristezza
rabbiosa
noiosa e schifosa.
Vorrei essere il rumore
che mi circonda, ed alzarne
all'infinito il volume.
O che sparisse
non solo il frastuono
ma anche l'udito,
la vista
e il pensiero di me.
Ho aperto le porte a dio,
al diavolo e la politica,
ma nessuno di essi č entrato
a squartarmi
nč illuminarmi.
Tremo terrorizzato al terrore di tradire
chi č caro, chi č giusto, chi mi vuol bene.
Non oso sognare nč desiderare,
respingo illusioni
che paiono reali
(e forse lo sono)
attratto da trappole
che tali non sono
ma intorno si fanno
sempre pių strette.
Cado cadendo senza cadere
in piedi restando
appeso alla testa
coi piedi che strisciano
mendicando attenzione
e derisione intuendo.
Di sangue mi vesto
carminio cammino
ma pių che sentirmi
gli altri mi vedon
e al mio sangue
alludon gentili.
Neanche un sorriso
perturba il mio volto
solo uno sguardo
da miope incrucciato.
Sguardo che trema
mosso dal vento
di tendini e neuroni
mai stanchi, mai sazi.
Cristo pietā,
fai tu Belzebų,
guida maldestro
un TIR contro questo
uomo senza senso
senza pių sesso.