Guido Lanciano

Vi allego una mia scheda sui 3 quesiti.

Se ritenete interessante la mia proposta divulgatela a tutti gli amici in tutta Italia.

Guido Lanciano

lanciano.guido@inwind.it





Perché andrò a votare il referendum del 21 Giugno chiedendo 1 sola scheda.

Molti mi hanno chiesto di spiegare i quesiti del referendum del 21 giugno, provo a dare qualche idea chiarendo subito che io andrò a votare chiedendo solo 1 scheda.

In questi giorni stanno uscendo molte lettere che spiegano questa mia stesa idea, e molti solo ora si accorgono che il 21 Giugno a chi si presenterà al seggio verranno date 3 diverse schede.

Provo a indicare alcuni punti:

  1. I quesiti sono 3 di cui 2 con finalità identiche e il terzo con altre finalità

  2. Nessuno dei quesiti “elimina” l’attuale legge elettorale “il cosiddetto porcellum” ed in particolare non ridanno agli elettori le preferenze, chi dice il contrario mente sapendo di mentire.

  3. L’attuale legge elettorale prevede che la coalizione che ha più voti abbia un premio di maggioranza pari al 25% dei seggi. Questo premio viene distribuito tra tutti i partiti della coalizione in proporzione ai voti ricevuti.

  4. Attualmente un Partito per poter avere, da solo, la maggioranza dei seggi in Parlamento deve avere il 35% dei voti e la sua coalizione deve avere avuto la maggioranza dei voti.

  5. Se il Partito maggioritario della coalizione vincente ha meno del 35% dei voti per governare ha necessariamente bisogno dei seggi assegnati ai partiti con lui coalizzati.

  6. I promotori del referendum affermano che questi partiti, essendo indispensabili per governare, pur avendo pochi voti politicamente pesano molto perché hanno un potere di “ricatto”, e rendono il paese “ingovernabile”.

  7. In nome della “governabilità” hanno quindi proposto 2 quesiti identici fra loro per modificare la legge elettorale della camera (1° quesito) e del Senato (2° quesito)

  8. Con questi 2 quesiti si elimina la possibilità di fare coalizioni e, quindi, il premio di maggioranza viene assegnato al partito maggioritario.

  9. Detto più chiaramente se ci fossero tre partiti con il 25% dei voti e un partito col 26% dei voti quest’ultimo avrebbe il 55% dei seggi e governare da solo.

  10. Poiché è probabile che prima delle elezioni si sappia l’intenzione di voto, se un partito ritiene di avere pochi voti in meno di un’altro potrebbe fare un accordo elettorale inserendo nella propria lista, in posizione giusta per essere eletti, alcuni esponenti di altri partiti. A questo punto anche l’altro partito farebbe lo stesso, e così via. Questo gioco all’inserimento in lista potrebbe portare alla fine che ci siano, invece di coalizioni di liste, delle liste di coalizione con la conseguenza che si tornerebbe alla medesima situazioni attuale.

  11. Inoltre poiché al Senato la distribuzione del premio avviene su base regionale la probabilità che in quel ramo del Parlamento non ci sia una maggioranza netta o che ci sia una maggioranza diversa dalla Camera aumenta.

  12. Infine ci potrebbe essere una scissione all’interno del Partito durante la legislatura, pochi deputati potrebbero comunque avere il potere di “ricatto”.

  13. Da quanto detto appare evidente che la “governabilità” non è sicura ma è solo più probabile.

  14. Il quesito a cui siamo chiamati a rispondere, è quindi, secondo me, il seguente: “ Ritieni più importante che ci sia una maggiore probabilità che un solo partito governi, senza il ricatto dei partiti minori, oppure ritieni più pericoloso che un partito con il 26% dei voti abbia la maggioranza assoluta del parlamento e governi da solo?

  15. Io ho sempre risposto che la democrazia debba essere salvaguardata a prescindere dalla “governabilità” opponendomi al maggioritario sin dal suo sorgere, per cui non ho dubbi che far governare un partito che ha contro il 74% dei cittadini è molto, troppo pericoloso , ma lascio a voi di decidere se per ricorrere il”mito” della governabilità possiamo affidarci ad “un sol uomo” chiunque esso sia.

  16. Poiché la legge elettorale prevede che il referendum è valido se partecipa il 50% degli aventi diritto, il modo migliore per non far vincere questi quesiti è quello di NON ritirare le 2 schede di questi quesiti.

  17. Passiamo ora al 3° quesito

  18. Attualmente la legge elettorale prevede circa 26 collegi elettorali sparsi per l’Italia, ed un candidato può essere inserito anche in tutti i collegi elettorali

  19. Tutti i partiti inseriscono i “capi” nella “testa di lista” dei singoli collegi per “attrarre i voti”, poi, gli eletti scelgono un collegio e fanno entrare un altro candidato della propria lista al loro posto negli altri collegi.

  20. Con il referendum si chiede di limitare ad 1 solo collegio la possibilità di candidatura di ciascun candidato.

  21. L’effetto pratico è molto basso, ma l’effetto politico di una scelta come questa è enorme e con piacere leggo sempre più lettere di persone che già ora affermano che ritireranno solo questa scheda.

  22. E’ evidente che questo quesito è contro la politica “personalistica”, contro i “vertici” dei partiti, ed un chiaro segnale per richiedere le preferenze. Già solo per questo sarebbe importante votarla, ma io credo che ci sia qualcosa in più.

  23. Se tanti, tantissimi, cittadini ritireranno solo 1 scheda (questa) si darà con forza l’immagine di un popolo che “pensa”, di un popolo che “capisce” ed è questo l’unico messaggio che noi cittadini possiamo dare a questa classe politica che non ci piace, riprendiamoci il potere democratico che in questi anni i partiti ci hanno tolto.