PULIAMO IL GARAGE, MA PRIMA LA SALA DA PRANZO

[Lettera inviata al Senatore Pietro Ichino (PD) il 12-11-2009]

Caro Prof. Onorevole Ichino,

sono un insegnante di musica, "arruolato" a 40 anni dopo concorso per titoli ed esami bandito nel 1990. Trovo convincenti e condivisibili le sue analisi sullo stato dell'arte ed in genere sulla P.A., meno la soluzione proposta dell' agenzia indipendente per la valutazione. In Finlandia funzionerà benissimo, ma anche li sono certo che chi vorrà troverà il modo di ammorbidire l'indipendenza degli agenti. Ma in Italia nessuno può accettare di farsi valutare in un paese governato da un corruttore! Il patto sociale, la costituzione, sono stati infranti.

 

Leggendo il contenuto del suo sito capisco finalmente da quale fonte venga l'attività parlamentare della corte di pazzi furiosi che circonda il nostro amato premier: tutte le Sue, di Lei Prof.,  brillanti idee [che finalmente ragionano in termini di decenni e generazioni] sono state mostruosamente fagocitate dai soggetti succitati, trangugiate in frettolosa ignoranza, e rivomitate con la consueta tracotanza, con il risultato che pur trasparendo la buona intenzione originaria, la sua logica ferrea legata a principi di giustizia sociale e confronto con il mercato, diventano per lei stesso irriconoscibili. E' Lei il padre di Brunetta, della Gelmini, di Sacconi persino di Tremonti, i gommosi manichini lanciati in televisione dal burattinaio. Deve essere terribile vedere stravolto il proprio pensiero ed usato contro i lavoratori, magari citandola anche, come esponente "INDIPENDENTE" del PD.

 

Io dell'indipendenza ho un'altra visione, ancora più utopica della sua, e si chiama gratuità e passione: per me fare il rappresentate politico deve essere un obbligo come lo era il militare di leva, una chiamata al servizio del bene comune ma rispondendo esclusivamente alla propria individuale coscienza caso per caso, legge per legge, senza la possibilità di poter gestire da solo un solo euro. In conclusione ritengo necessaria una riforma del sistema rappresentativo che renda impossibile il sistema clientelare, mediante l'abolizione dei partiti come polo di attrazione di consensi e auspicabile la formazione  flessibile (dinamica ed individuale) di consensi intorno a ciascun disegno di legge. Come si può pensare di migliorare la giustizia e l'equità sociale, il rispetto delle regole in definitiva, con questo premier che vampirizza il meglio dell'opposizione, come tale La ritengo?

 

Grazie di cuore per l'originalissima difesa della sentenza del Tribunale per i diritti dell'uomo, peccato venirne a conoscenza solo sul suo sito, comunque sapendo che c'è almeno lei nel PD, riprenderò a votarlo. Se non la cacceranno per aver pestato i piedi ai cattolici, significa solo una cosa: che è veramente un partito democratico.