Gent. M. Serra,

sono un frutto antico della sua semina ("Cuore"), e mi dispiace leggerla fautore del bipartitismo che io trovo semplicemente una follia collettiva.

    Per comodità sua aggiungo una spiega breve uso lettura-e-cestina o addirittura stampa  ed una lunga uso divulgazione universale. Quest'ultima inviata in passato ai politici illuminati di questo deserto d'idee. (Avrei preferito Berlinguer, Moro, La Pira, De Gasperi ...).

Spiega breve:

Se la posta in gioco è il potere e non il servizio, il sistema politico va bene così com'è, potete fare anche a meno di votare, altrimenti è indispensabile svincolare il governo del paese e tutti i governi locali dalla maggioranza degli eletti in un partito o in una coalizione. Per motivi lunghi da spiegare, questo si potrebbe fare rispettando la rappresentazione proporzionale della volontà degli elettori tramite elezione nominale di candidati che utilizzino le reti regionali pubbliche per la presentazione delle proprie idee e che una volta eletti eleggono loro stessi i ministri del governo ed il P.d.C.

    Il governo avrebbe la funzione propositiva delle leggi ed il parlamento quella di bilanciamento/correzione. Tutte le operazioni sarebbero fatte con maggioranze dinamiche, in quanto la stabilità del governo incaricato non sarebbe sottoponibile a fiducia ma di durata fissa. Un parlamento un po' lobbistico dove ogni parlamentare ha il potere effettivo e la responsabilità politica di votare come vuole. La vogliamo chiamare "democrazia"?

Spiega lunga:

www.vincenzogrossi.it/altro/politica/una_proposta_di_riforma.htm