Partiti Democratici ad personam

La miopia della classe politica mondiale, che si ostina a preservare un sistema deficiente di governo basato sulla finta rappresentanza degli elettori, ha in Italia recentemente fondato un nuovo partito. Come ormai tradizione della sinistra da Occhetto in poi, che al cadere della cortina di ferro si affrettò a sbarazzarsi del termine “comunismo” così, “ispirandosi” al modello che andava trionfando negli USA, quello dell'attuale presidente Obama, Veltroni si è sbarazzato anche del termine “sinistra” ancora troppo “sinistro” per i cattolicissimi italiani. Ma i cattolicissimi italiani amano frequentare i gay ed i trans e così hanno continuato a preferire chi li poteva soddisfare meglio da quel lato della loro ipocrita personalità: Berlusconi.

Sbarazzatosi anche di Veltroni e di Franceschini, che nel loro piccolo rappresentavano l'unica novità di rilievo della politica italiana, ma continuandosi a tenere la scimmia autolesionista di D'Alema sulle spalle, il PD, non più Comunista, non più di Sinistra, ma sempre pervicacemente Partito, si appresta a sopportare l'emorragia di voti cattolici, che continuano a preferire l'odore di mafia dei vari Cuffaro alla puzza di “sinistra” che nonostante il make-up resta appiccicata al povero PD. Il prossimo passo non potrà che quindi essere il penultimo, quello di sbarazzarsi dell'aggettivo “democratico”, che evidentemente è responsabile di tale resistente odore. Del resto si sà che la democrazia in Italia è nata anche per merito dei comunisti!

Il nuovo partito si chiamerà solo “Partito”. A quel punto i cattolici italiani non avranno più nessun motivo per non confluire in massa nel “nuovo” partito “Partito”, ma neanche un motivo per confluirvi.

Il Presidente - Segretario ed unico elettore ed iscritto del “Partito” in assemblea plenaria, cioè in assoluta pacifica solitudine, deciderà che è finalmente arrivato il momento del passo definitivo, quello da me agognato, cioè quello di sbarazzarsi anche del nome e della forma “partito”, e fondare il primo partito-non-partito ad personam, la mozione dinamica personale non ideologica.

La sua campagna elettorale porterà a conoscenza dei possibili elettori, le sue personalissime idee sulle modalità organizzative e legislative, sulle sue preferenze individuali e quant'altro possa illuminare l'elettore. Non dovrà spendere alcun soldo per la propria campagna e non dovrà guadagnare alcunchè per cercare di andare in parlamento. Solo così potrà certificare la propria genuina intenzione di tentare di farsi carico, con un'autentica passione politica, della res-publica.


 

Invece le cose stanno in altro modo: solo un esempio a mio avviso illuminante sull'inutilità di cambiare persone e nomi senza cambiare l'organizzazione del fare politica.

Voglio dimostrare che le leggi ad personam di Berlusconi, il persistente e dilagante conflitto d'interessi sono possibili solo grazie al sistema bipolare, la tanto decantata alternativa democratica resa possibile dal sistema elettorale a base maggioritaria, e all'esistenza dei partiti. I parlamentari del centrodestra che le hanno rese possibili queste leggi, hanno “dovuto” votarle pena la perdita della poltrona e di tutti i privilegi connessi. Essi sono stati eletti solo perchè sono stati scelti dal premier-imprenditore, cioè perchè sono riusciti a salire sul carro del vincitore con l'inserimento nelle liste elettorali. Rispondono del loro operato non agli inutili elettori, ma solo al premier stesso. Tutto ciò ha concentrato sui raggruppamenti la valenza di potere. Se lo ha fatto è perchè il sistema di rappresentanza di partiti è di per se stesso centrifugo, cioè tende alla polverizzazione delle sigle e delle differenziazioni, inseguendo la da me auspicata “individualizzazione” delle idee politiche, ma senza potervi arrivare. Insomma per ovviare ad un problema organizzativo (l'impossibilità di rappresentare la dinamica e immensa sfaccettatura delle richieste dei singoli all'interno di un sistema parlamentare rigido) si è creato un problema ancor più grande, quello di rischiare di dare ad un singolo individuo il potere assoluto di decisione. Ed è quello che è avvenuto. Il giorno in cui Berlusconi vorrà affidare la regione Lazio ad un suo cavallo di Arcore (un omaggio al grande Caligola) lo potrà fare, gli basterà promettere alla Lega di cambiare l'inno d'Italia e a Fini di dargli la medaglia d'oro al valore politico, con una citazione di merito per le sue splendide cravatte rosa.

Ringraziamo quindi i sostenitori tutti del sistema maggioritario bipolaristico: è solo a loro che tutto ciò è stato reso possibile.
 

Nel mondo futuro, perchè reputo indispensabile ed ineludibile una riforma generale della politica nel senso da me continuamente affermato, un imprenditore eletto in parlamento avrà come potere il proprio unico e solitario voto, non potrà ricattare ne minacciare nessuno, da solo non potrà decidere alcunchè di folle o di idiota, come invece oggi è possibile e pur troppo reale.


 

2009-11-01