I puntini sulle “o”
Non m'interessa aprire i libri (leggerli) ed iniziare la lunghissima serie di citazioni possibili: di certo sono state scritte e dette cose importantissime sugli argomenti trattati dal WBS, da più o meno amati autori e filosofi, barbieri e mentecatti. Il guaio è che ognuno di essi ha inquadrato in una propria ideologia le pur brillanti intuizioni, ed il rischio di ripercorrere delle strade rivelatesi infruttuose, o peggio disamorare chi detesti quel particolare barbiere, allontanandone i possibili proficui contributi, è troppo grande.
Le citazioni di pensieri altrui che riportano il nome dell'Autore non sono ben viste in WBS. Torno su quest'argomento per spiegarne meglio le motivazioni.
Riportare un concetto espresso in un libro, oltre alle limitazioni descritte altrove, ha la seguente controindicazione. Esso è fatto proprio, condiviso dal lettore-citatore, ma non solo: ne è caricato di senso proprio, vestito dalle proprie sensazioni e pensieri, abitato. Se al termine di questa appropriazione lecita e a sua volta condivisa da intere comunità, si avesse la possibilità di provare a rimettere in bocca all'Autore originale tale concetto, dubito che quest'ultimo si sentirebbe di riconoscersi in tale risultato di un ruminio multiplo.
Ogni concetto può benissimo essere mutuato da altri pensieri e libri, ma ognuno si deve assumere personalmente il carico semantico che inevitabilmente aggiunge alla sua espressione, senza subdolamente instillare nel lettore la falsità di essere la pura espressione del sommo ed indiscusso Autore. Basta variare anche il contesto dal quale esso viene estrapolato ed inserito per utilizzare fraudolentemente un concetto di per se facente parte di un pensiero organizzato e storicizzato, e mettere il lettore di fronte ad un nome che comunque incute timore, riverenza e rispetto. Anzi, peggio, obbliga il sottomesso lettore ad informarsi sull'Autore per continuare la lettura del piccolo autore citazionista. Con conseguente disamore verso la continuazione della lettura stessa, e lo scoraggiamento a dare il proprio contributo.
E' mia convinzione, e non solo mia ma non dirò di chi altri, che solo l'abitazione dei concetti e la loro assunzione come propri consente di continuare una libera discussione degli stessi concetti e di altri. Se le cose dette fossero dette una volta per sempre, allora facciamo le valigie ed andiamo su un altro pianeta.
Preferisco fare a meno di pregresse scienze per consentire a chiunque di rimescolare le parole ed i sensi liberamente, senza dare proprio nulla per scontato o definitivamente acquisito.L'umanità è stata troppo spesso schiacciata dalla cultura libresca e così poco aiutata da essa, perchè la conoscenza è da sempre strumento di potere e di dominio.
Del resto quasi tutto quello che potremo scrivere, e non credo ci costi fatica alcuna ammetterlo, è già stato in qualche modo detto e scritto. Ma se siamo nello stato in cui ci troviamo, e lo reputiamo “almeno” migliorabile, probabilmente tanta conoscenza o è stata male utilizzata, o ignorata tradita e fraintesa, o poco utile o anche ha esaurito le proprie virtù.
Quest'ultima in particolare, della deteriorabilità temporale di qualsiasi idea, è per me fondamentale se si vuole approcciare un argomento su WBS, o c'è ancora qualcuno che crede all'affermazione “perchè sempre così è stato e sempre sarà”. In questo caso lo invito a partecipare ad altri gruppi, qui sta solo perdendo il suo tempo prezioso nel cercare di convincerci, questa non è una setta religiosa. Il dubbio è l'unica nostra certezza.
Per i religiosi o credenti di tutte le fedi, da quelle sportive a quelle
astrali, mesopotamiche e cristiane, che dovessero inciampare in questo gruppo,
che è e resterà aperto a tutti, accogliete la mia umile preghiera: siate i
benvenuti se riuscite a non testimoniare la vostra fede ma a tentare di far
muovere questo caotico gruppo in direzioni ignote, con i vostri pensieri e la
vostra intelligenza, i vostri deliri e le nostre facezie. Non tentate in alcun
modo di intrappolare le nostre menti libere in noiosissime querelles
sull'esistenza o la bellezza del vostro “idolo” (senza nessuna offesa), sappiate
che così facendo rischiate solo di essere assolutamente (o meglio relativamente)
ignorati. Io mi metto costantemente in gioco, con tutti, senza bisogno della
bandierina del crocefisso o di medaglie e mostrine, fatelo anche voi. So che ne
siete capaci.
Per gli elettori convinti, quelli dello zoccolo duro di un qualsiasi partito, non temete: qui nessuno dovrà cercare di convincervi a votare diversamente, perchè non saremo mai un partito, è troppo poco per noi, abbiamo ben altre aspirazioni, vogliamo essere uomini e donne libere già da oggi, senza aspettare di diventare un'odiata maggioranza domani. Niente premi, menzioni speciali o semplici applausi, non si vince niente, se non la possibilità di confrontarsi ed assorbire il meglio di tutti. Il peggio sarà meglio ignorarlo in silenzio, se non tenta di assordarci
La coerenza è una trappola, ammesso ovviamente coltivarla ma a proprio rischio e pericolo. Le idee migliori, col tempo, si faranno strada, e saranno abbandonate e magari più tardi riprese, ma già nel percorrere quelle sbagliate, insieme ed ognuno per suo conto, proveremo il piacere della libertà: il caotico e turbinante stormo delle nostre menti affiancate.
Niente soldi: la moneta è sempre un problema e mai una risorsa, qualsiasi
attività che ha bisogno di soldi per essere sostenuta, non vale la carta sulla
quale è progettata. Chiunque tenti di imporre subdolamente tasse di
sottoscrizione e quant'altro, sarà immediatamente sommerso da dolorose
pernacchie, quelle da 120 dB.
La violenza, la coercizione, il plagio, l'ipnosi o qualsiasi altro strumento di
sopraffazione fisica e psichica, sono da ritenersi primitive risorse di chi
pensa che “per fare una ciambella bisogna pur rompere qualche uovo!” Cosa
rispondete?
La lingua: mi piacerebbe scrivere correntemente in inglese, ma una certa pigrizia mi fa preferire l'italiano. Del resto allo stato attuale, di 1 partecipante (il fondatore emerito...), basterebbe anche dirmele allo specchio le cose che invece scrivo. Tradurle due volte nello scriverle e leggerle è troppo anche per un povero pazzo come me!
Adesso che ho messo i puntini sulle Ö, che
a quelli sulle i ci pensa il computer, hop-hop cavallo corriamo a Samarcanda
(quella di Vecchioni).