La democrazia in Italia dal 1994 al 2008

 

Perché sarebbe prioritario rispetto anche alla modifica della legge elettorale e dei regolamenti parlamentari promulgare una legge sul conflitto di interessi.

Attualmente in Italia un cittadino eletto in parlamento e successivamente accusato di un delitto,  può, ottenendo una maggioranza, presiedere un governo da lui formato e far approvare dalla sua maggioranza parlamentare una legge che depenalizzi il reato di cui è accusato.

Quello italiano, a causa di questa situazione, non è un regime democratico ma una tirannide di tipo parlamentare, dove il Tiranno è superiore alle leggi e da esse intangibile.

Si obbietterà che un Tiranno non si farebbe scalzare da elezioni politiche, sapendo tra l’altro di avere in parte una maggioranza numerica dei voti. Se questo è accaduto è solo perché il moderno Tiranno ha preferito farsi da parte affidando ad altri l’impopolarità di fare le cose che andavano fatte, far dimenticare le proprie malefatte e ripresentarsi come salvatore della patria.

In una tirannide, anche se volutamente discontinua (1994-2008), è ininfluente cambiare le leggi elettorali o i regolamenti parlamentari, si deve abbattere il tiranno, perché mai concederà prassi che indeboliscano o addirittura aboliscano i suoi privilegi. Se non è stato possibile fare una legge sul conflitto di interessi è semplicemente perchè non è possibile farla col tiranno in circolazione nel parlamento stesso.

            In presenza di un tale vulnus costituzionale la nostra non può più considerarsi una democrazia rappresentativa, neanche formale.

 

31-01-2008