La perversione del morboso e la morbosità del perverso: tutto ciò che dal vostro lessico dovreste cassare.

 

“Perverso” significa grosso modo andare contro mano. Morboso ancora più semplicemente che soffre di qualche male. Come al solito in questo occidente di cacca[1] con le scuole riempite di crocifissi con relativi corpi seminudi doloranti appesi a fare bella mostra di se sopra le cattedre, le parole non si limitano come in terra d’Albione ad indicare i suoni delle cose, ma subito ne trafiggono un giudizio inappellabile. Come “laico” è colui che non è “chierico”, e “gentile” è colui che non è ebreo, così “infedele” è colui che non è … musulmano, così “perverso” è colui che non è per il verso giusto , stravolto. Guarda caso i primi ad usarlo sono i chierici per indicare gli eretici, poi il glorioso e solare senso comune gli affibbia la specificità sessuale. Verdone potrebbe dire che perverso è colui “che lo fa strano” ma Carlo Verdone non è Rocco Buttiglione, noto filosofo contemporaneo, temporaneamente[2] prestato alla politica. Un comico non fa filosofia, fa solo ride’

Allora se è contra versum o per versus, vorrà dire che c’è da qualche parte, sotto gli occhi di tutti un verso-direzione corretto: il sesso ortodosso!

Quale delle due parole (sesso, ortodosso) secondo voi è meno vicina alla chiesa cattolica? Il sesso di per se stesso è peccato, perché il sesso non è l’amore e come tutti sanno, meno i preti cattolici “osservanti”, non è sufficiente l’amore a fare i bambini, altrimenti nelle assemblee di credenti, dove gli sguardi di reciproco amore e le parole d’amore si sprecano, verrebbero concepiti centinaia di bambini al giorno.

 

“E’ il diavolo che ti fa parlare così” potrebbe dire qualcuno, e io gli chiederei “Ma Lucifero era un Angelo de-caduto di professione cattolica o ortodossa, oppure essendo precedente a Gesù per nascita era semplicemente ebreo?” Tutti noi possiamo essere ortodossi in qualcosa, ma solo se abiuriamo il papa e la Santa Apostolica Romana Chiesa.

 

Ma lasciamo perdere i loro problemi e concentriamoci su quelli che ci hanno creato.

Sigmund Freud, nella sua lucida razionalità, non vedeva nulla di “stravolto” nella perversione sessuale, ritenendola solo “libera tensione al puro godimento”.

 

Per i perversi, quelli che quindi tendono al puro godimento, intravedo due strade: riconoscersi come categoria deindividualizzata e come gruppo cercare di riscattare la propria diversità dai non-perversi[3] magari esibendola o coltivandola in oscuri ritrovi, oppure … rifiutare l’esistenza di una categorizzazione che nasce come negazione di una presunta normalità, tutta da dimostrare e per comune sapere estremamente variabile nel tempo e nello spazio.[4]

 

Ma la morbosità è una cosa diversa, quella si che è “stravolta” cioè perversa. E’ una malattia, un morbo dal quale si ricava piacere. Una cosaccia brutta brutta, da fare di nascosto e da confessare subito al proprio prete. Un eccesso ingiustificato di piacere.

Confesso a te mio prete d’elezione, di provare un piacere morboso e sicuramente perverso nel guardare il corpo di S. Lorenzo trafitto da frecce, e un notevolissimo piacere sadico nell’ammirare la languidità seducente di quel corpo seminudo che penzola sanguinolento dalla croce. Peccato sia di sesso maschile. Prenom Carmen.

 Vi prego, preti, fateli più grandi è visibili i crocefissi nelle scuole, che possano meglio stimolare le fantasie erotiche delle adolescenti, diffondete queste benedette icone del bondage estremo, della beata tortura, affinchè anche le ignare bambine possano subito imparare che il dolore e la sofferenza è cosa buona e giusta e che chi più soffre più in alto nei cieli godrà.

A Carlo Verdone infine suggerisco che nel sequel inserisca un “famolo strano anchiovati su ‘na croce!”

Se poi vogliamo parafrasare Forest Gump “Perverso non è chi perverso lo è ma chi perverso lo chiama”

 

2008-03-02


 

[1] Che l’oriente non è da meno e il sud pure. Sogno la scandinavia o l’Islanda, non certo la California.

[2] Quanto temporanemente? A che ora la finisce di predicare il suo Vangelo ai laici cattolici? Sono proprio sicuri di non poterne fare a meno?

[3] Come chiamarli altrimenti? Normali è troppo generico, sessualmente ortodossi è discriminante verso la presunta e continuamente sbandierata maggioranza cattolica.Si applichi quindi la legge di Hammurabi: la litote speculare.

[4] A che latitudine e in quale anno era vietato mostrare e guardare le gambe delle donne? La nostra, nel 2008, nei paesi musulmani sciiti.