DIDATTICA

 

M.tro VINCENZO GROSSI

 

MANUS DOCET

40 
dilettevoli
esercizi a specchio
per strumenti a tastiera

PREMESSA

    Credo sia comune esperienza dei pianisti, nell'iniziare una sessione di studio allo strumento, l'eseguire qualche esercizio di agilità e riscaldamento.
    Immagino con quale disappunto avrete tolto la polvere dai libri di esercizi dimenticati nella Vostra libreria e quale noia mortale vi abbia assalito alla terza battuta.             Magari avrete anche constatato, proseguendo nella ginnastica, che una delle due mani incominciava a stancarsi maggiormente.


    Mi sono risolto ad affrontare questi due aspetti negativi dell'eserciziario corrente scrivendo una prima serie di esercizi che seguissero due indicazioni metodologiche diverse ed in parte originali:
    -
La piacevolezza, intesa come un minimo di musicalità  che invogli lo studioso ad eseguire con musicalità           anche gli esercizi di tecnica ( ricordo che una mia insegnamte mi ripeteva di "cantare" o "suonare con espressione" gli esercizi di Hanon, sic!).
    -
La simmetria perfetta delle posizioni e dei movimenti delle piccole e grandi articolazioni, con il risultato di poter controllare che al movimento di una mano e di un dito sulla tastiera atto ad abbassare un tasto corrisponda lo stesso identico movimento dell'altra mano, in base al seguente principio: se le due mani devono suonare una successione di tasti perfettamente simmetrica devono fare gli stessi identici movimenti, altrimenti risulterà che una delle due mani applica un insieme di tensioni diverse per eseguire lo stesso passaggio, con evidente pregiudizio per l'economia di energie e di risorse.


    E' questo il significato del titolo dell'opera

"Manus docet"

 dove è la mano che esegue meglio e con minor fatica ad insegnare con la propria "immagine visivo-sensoriale" come muoversi all'altra mano.
    E' vero, come si potrebbe obiettare, che praticamente nessun pezzo del repertorio è scritto in maniera simmetrica, e che cioè non si troveranno mai passaggi simili nella letteratura pianistica, ma forse avete mai suonato una scala di 4 ottave nella musica d'autore?


    Concludo dicendo che i primi destinatari di quest'opera sono quei studenti riottosi ad una quotidiana esercitazione tecnica, ma non escludo che anche i musicisti che trascorrono ore davanti ad una tastiera ( pianoforte, organo, clavicembalo, fortepiano, masterkeyboard ecc.) e che hanno voglia di eseguire alcuni esercizi non troppo impegnativi prima del repertorio di studio o di lavoro possano trarre da questo testo sia benefici tecnici che soddisfazioni di tipo "agonistico". A tal proposito voglio ricordare che ho preferito non mettere alcuna indicazione metronomica, riservandomi magari di indire un "concorso di velocità ed eguaglianza"!

                                                              
  Vincenzo Grossi
     docente di Teoria e solfeggio presso il Conservatorio
    "L.Perosi" di Campobasso 



INDICAZIONI


Si consiglia di eseguire gli esercizi sempre con entrambe le mani e di rispettare tutti i ritornelli, data la peculiarità degli esercizi, che contrariamente al solito non sono costruiti con delle progressioni modali di un modello, ma bensì composti secondo determinati princìpi tecnico musicali.
Durante la prima lettura, da eseguirsi lentamente, sarà opportuno controllare che la posizione del corpo sullo sgabello corrisponda esattamente all'asse di simmetria indicato dal segno riportato in legenda, onde evitare che il vantaggio principale di quest'opera venga meno costringendo una delle due mani a movimenti e torsioni diverse nonchè stancanti.

    Il libro completo di 31 pagine è scaricabile gratuitamente in formato PDF clikkando sulla scritta sottostante.

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